Io penso, o meglio, credo, che Love volesse dire altra cosa e sollecitare altre riflessioni.
Provo a dire cosa è arrivato a me, leggendo i post in questa discussione.
Love, forse, voleva attirare la nostra attenzione sul concetto, ultimamente speso parecchio devo dire, che il tradimento è meno "triste" o "infame" se accompagnato da un sentimento; anzi, molti, hanno più volte e in diverse discussioni, giustificato quasi un atteggiamento da traditore, con l'amore per l'altro, senza omettere attenzione e bene per il proprio compagno/a.
Questo concetto, secondo me, cela solo la più grande menzogna della storia, nonchè la paura di sostenere le proprie voglie e relative azioni. Provo a spiegarmi meglio.
Se ami una persona, se ci sta bene in tutti i sensi, non ci pensi nemmeno a tradire, anzi, per assurdo anche davanti ad un'occasione che ti farebbe "ladro", ti fai ridere in faccia ma non tradisci.
Se vivi un disagio, un conflitto, allora è altra storia e puoi cadere in qualsiasi tipo di tentazione.
Ma il tradimento rimane sempre tale, ovvero una infamità nei confronti della persona con cui hai deciso di condividere la tua vita.
Certo è che le cose possono cambiare, ma devi sempre riflettere su quello che provavi quando invece hai scelto di vivere quella storia.
Andare a letto con un'altra persona e smacchiarsi l'anima dicendo che l'ami, non è la soluzione giusta nei confronti di se stessi e della persona amata, qualsiasi essa sia, sia moglie che amante.
Dovresti chiudere la storia, voltare pagina, avere il coraggio delle proprie azioni, se si è davvero convinti e solo dopo, cominciare a confessare a se stessi chi si ama e chi no.
Ma forse ho combinato un casino...
Divinità non si nasce, si diventa.