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Cuckold novello Papà. Astinenza.... Sono il solo?

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2010 10:16
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14/01/2010 13:34
 
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sciocchezza
Sarebbe una vera sciocchezza che io, del tutto privo di specifica esperienza al merito, supponessi di poterti rispondere specificatamente.
Posso pero' pormi e porti un quesito: considerando che sino a pochi decenni or sono era normale in una famiglia avere una diecina di figli e considerato che i nonni potevano non esserci o comunque non essere disponibili per i molti figli dei molti figli, ponderando altresi' la tua ipotesi di necessità di presenza costante dell'adulto per un quinquennio, ne verrebbe che QUEI genitori avrebbero dovuto rinunciare in via definitiva, dopo il primo figlio, ad una vita propria - rimanendo peraltro la contraddizione che quindi non avrebbero avuto i figli ulteriori.
Suppongo quindi che la soluzione sia altrove.
Forse si tratta di considerare che l'adulto non riceve sempre quel che vorrebbe (i meno fortunati quasi mai) e che forse il figlio debba adattarsi sin da piccolo all'idea che ricevere quanto si desidera è e sarà un fatto raro: puo' pregiudicarne la felicità immediata? puo' procacciarne la felicità futura?
14/01/2010 13:38
 
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Re: Re: miei limiti
cucko60, 14/01/2010 11.28:




Ci tengo a risponderti nello specifico.
Ciò che scrivi sarebbe perfetto se non fosse che il figlio è una scelta (mentre il figlio non ha nessuna possibilità di scegliere di nascere e/o di scegliersi i genitori).
Io posso anche decidere di non rinunciare ai miei spazi ma allora che faccio?
- la creatura piange ed io me ne frego e la lascio lì a urlare in un crescendo di disperazione che può durare ORE?
- la creatura non sa ancora andare in bagno da sola, la lascio a candire (piena fino all'ombelico) finché va a me?
- la creatura ti fa un sorrisone meraviglioso perché vuole essere presa in collo...con determinazione affermo il diritto ai miei spazi INFRANGENDO la sua speranza ed il suo istintivo affetto?

La mia esperienza è che, quando si SCEGLIE di avere un figlio ci si assume una responsabilità ed i propri spazi (finché il figlio non è pseudo-autosufficiente, ovvero dai 6 anni in su) vengono inevitabilmente CONDIZIONATI dai BISOGNI del figlio.
Ovvio che si devono insegnare REGOLE, ma ci vuole tempo e non credo si possa ragionare con: Io ho DIRITTO ai miei spazi.
No, nello scegliere di diventare GENITORE ho scelto di prendere per mano un esserino indifeso e introdurlo alla vita.
Il figlio DIPENDE completamente da noi e non ha alternative, può solo SUBIRE le nostre scelte (urlando e strepitando ovviamente).
Se provi vero AMORE per il figlio che hai deciso di mettere al mondo fai fatica a dire: chi se ne frega se sta soffrendo, ora ho bisogno dei miei spazi, che pianga pure io ho i miei diritti.

Credimi, non funziona così...neppure per uno come me che non è cresciuto viziato e che non intende crescere una figlia viziata.
E, pensa, io sono il Padre...ovvero una figura che IMPARA ad amare un figlio. Per la MADRE la cosa è MOLTO MOLTO più difficile; la sua emotività è prepotentemente e inevitabilmente condizionata da un AMORE istintivo che ha una potenza per noi maschi incomprensibile.

Rileggendo quanto da me appena scritto mi rendo conto che esiste una sola risposta possibile:

"hai voluto e desiderato un figlio?...bene, non lamentarti, ciucciati il calzino (un bellissimo calzino) e attendi che passi il tempo"
(il problema è che a 50 anni non si ha poi così tanto tempo....ecco il punto)



non ho altro da aggiungere.... [SM=g7372] [SM=g7372] [SM=g7372]
14/01/2010 13:44
 
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l'unica cosa che posso aggiungere è che la tua bimba è solo troppo piccola... è ancora troppo presto. Dopo si comincia a lascarli qualche ora da soli con i nonni o con la babysitter quando si va magari a mangiarsi una pizza o al cinema, poi magari li si fa dormire una notte fuori (sempre dai nonni per esempio).
Ricordo ancora benissimo e so la data precisa in cui ho lasciato mio figlio per la prima volta con i miei e ho fatto un weekend a Roma con mio marito. Quando telefonavo a casa mi veniva il magone anche se facevo finta di niente. Quando sono rientrata mio figlio stava dormendo nel lettino, si è svegliato, sono andata io a tirarlo su e mi ha fatto una scenata incredibile (lui che di solito vuole sempre me quando si sveglia e fa storie se non è così).
Questo per dirti che arriva un momento in cui senti che, anche se con i sensi di colpa (quelli non ti abbandonano ma li devi superare), puoi cominciare a staccarti e che è doveroso farlo per te e per il tuo compagno.
Perchè essere fuori a mangiare una semplicissima pizza ma in due a guardarsi e a chiaccherare è bellissimo...
14/01/2010 18:33
 
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Re: sciocchezza
liutprandus57, 14/01/2010 13.34:

Sarebbe una vera sciocchezza che io, del tutto privo di specifica esperienza al merito, supponessi di poterti rispondere specificatamente.
Posso pero' pormi e porti un quesito: considerando che sino a pochi decenni or sono era normale in una famiglia avere una diecina di figli e considerato che i nonni potevano non esserci o comunque non essere disponibili per i molti figli dei molti figli, ponderando altresi' la tua ipotesi di necessità di presenza costante dell'adulto per un quinquennio, ne verrebbe che QUEI genitori avrebbero dovuto rinunciare in via definitiva, dopo il primo figlio, ad una vita propria - rimanendo peraltro la contraddizione che quindi non avrebbero avuto i figli ulteriori.
Suppongo quindi che la soluzione sia altrove.
Forse si tratta di considerare che l'adulto non riceve sempre quel che vorrebbe (i meno fortunati quasi mai) e che forse il figlio debba adattarsi sin da piccolo all'idea che ricevere quanto si desidera è e sarà un fatto raro: puo' pregiudicarne la felicità immediata? puo' procacciarne la felicità futura?



Scusami ma stai parlando di tempi e contesti completamente diversi.
Innanzitutto il contesto di cui parli tu vedeva mariti che se ne fregavano se la moglie provava piacere o meno...(mia nonna mi raccontava che il mio povero nonno, non faceva a tempo a buttare il cappello sul letto ed a rimetterselo in testa che era già tutto finito). Inoltre, nel tipo di famiglia di cui parli tu, c'erano nonni, zie e parenti varii che, a turno, coccolavano ed accudivano i bambini sollevando e di molto gli impegni genitoriali (ti sei accorto che con la nuova società post-guerra, nascono meno bambini?...ti sei chiesto il perché?).
L'aiuto che dava la famiglia vecchio stile era ENORME rispetto ad oggi. (e noi siamo solo in 2, NIENTE Famiglia di nessun tipo che possa aiutarci)

Poi ti dimentichi che la nostra coppia è un "attimino" diversa da quelle "normali" a cui fai riferimento tu. Noi pratichiamo il "gioco" e, da soli o in compagnia, la nostra eccitazione si nutre di tempi e creatività...una sveltina non ci dice nulla, né a me né a mia moglie.
Abbiamo superato la fase "sessualità animale" da molti anni e la nostra eccitazione, inevitabilmente, scatta a livelli cerebralmente più complessi che il semplice "copulare".

Per quanto riguarda poi il fatto che la vita sia più densa di DOVERI che di DIRITTI, con me sfondi una porta aperta. Tanto per capirci, uno degli esempi che uso più spesso con quei giovani che credono che la vita sia fatta solo di diritti (le ferie, mangiare, l'auto, il cellulare etc etc) è: "Credi che un tumore ti chieda il permesso prima di colpirti?"
Mi capiscono al volo e rimangono senza risposta.

Io insegnerò CERTAMENTE a mia figlia che la vita è una continua lotta e che NULLA ci è DOVUTO. ma, ad un anno, certi processi filosofici temo proprio non sia ancora in grado di comprenderli e se, da una parte, fin da ora, non devo abituarla ad avere tutto ciò che pretende piangendo, non posso neppure ignorare i suoi VERI bisogni di piccolissimo essere umano e, l'affetto che percepirà ora (insieme ad una coerente disciplina genitoriale) formerà la sua FIDUCIA nei nostri confronti e le fornirà un'autostima (sentirsi AMATI irrobustisce l'autostima e la personalità) che le farà comodo nella vita facendola sentire debitamente e responsabilmente protetta dai suoi genitori.

Ora, però...eviterei volentieri di entrare così in profondità in argomenti che sono molto serii (pedagogia e filosofia della vita), temo che, per chi non è genitore, siano piuttosto tediosi. Mi sbaglio?

NOI FACCIAMO SESSO RIDENDO NON DERIDENDO
16/01/2010 17:08
 
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ciao cucko60, mi hanno dato una squalifica perchè forse ho dato ad intendere cose che non volevo, mi sono perso un pò dell'interessante conversazione sull'argmento. Cerco di capire la tua situazione, ma vorrei capire se al cosa che ti far stare male è il fatto che tu non posa essere più cuckold o per lei, scusami ed ancora un saluto
17/01/2010 09:40
 
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Mi stupisco che con quanto ho scritto io non sia riuscito ad esprimere chiaramente il nostro disagio.
No, non è un problema personale o una sofferenza tutta mia.
Il problema lo abbiamo ENTRAMBI.
Ovvero, non è possibile dividere il disagio tra me e la mia compagna...entrambi siamo in difficoltà riguardo all'argomento sessualità.
Ci desideriamo ma...i ritmi ed il nostro stile di vita tarpano le ali alla creatività. Il desiderio c'è da parte di entrambi, sia a livello intimo che in senso allargato (Gioco) ma, per svariate ragioni, o non riusciamo a coincidere o siamo troppo stressati per vivere la nostra sessualità a 360°.
Credo abbia ragione Ariannalove, è presto e le cose miglioreranno con il passare dei mesi.
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17/01/2010 10:16
 
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ciao, sei stato preciso e ti ringrazio. Sai il tempo sicuramente è poco e voi avete tanta voglia, e questo è importante, è anche vero che dovete ritagliarvi i vostri spazi, è difficiel ma ci sono. Quando lei va alla'silo prendetevi, se potete una giornata di ferie, una mattina e ritrovate il gusto della vostra sessualità intima e come gioco, e poi sicuramente il tempo aiuta, ciao a presto
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