liutprandus57, 14/01/2010 13.34:
Sarebbe una vera sciocchezza che io, del tutto privo di specifica esperienza al merito, supponessi di poterti rispondere specificatamente.
Posso pero' pormi e porti un quesito: considerando che sino a pochi decenni or sono era normale in una famiglia avere una diecina di figli e considerato che i nonni potevano non esserci o comunque non essere disponibili per i molti figli dei molti figli, ponderando altresi' la tua ipotesi di necessità di presenza costante dell'adulto per un quinquennio, ne verrebbe che QUEI genitori avrebbero dovuto rinunciare in via definitiva, dopo il primo figlio, ad una vita propria - rimanendo peraltro la contraddizione che quindi non avrebbero avuto i figli ulteriori.
Suppongo quindi che la soluzione sia altrove.
Forse si tratta di considerare che l'adulto non riceve sempre quel che vorrebbe (i meno fortunati quasi mai) e che forse il figlio debba adattarsi sin da piccolo all'idea che ricevere quanto si desidera è e sarà un fatto raro: puo' pregiudicarne la felicità immediata? puo' procacciarne la felicità futura?
Scusami ma stai parlando di tempi e contesti completamente diversi.
Innanzitutto il contesto di cui parli tu vedeva mariti che se ne fregavano se la moglie provava piacere o meno...(mia nonna mi raccontava che il mio povero nonno, non faceva a tempo a buttare il cappello sul letto ed a rimetterselo in testa che era già tutto finito). Inoltre, nel tipo di famiglia di cui parli tu, c'erano nonni, zie e parenti varii che, a turno, coccolavano ed accudivano i bambini sollevando e di molto gli impegni genitoriali (ti sei accorto che con la nuova società post-guerra, nascono meno bambini?...ti sei chiesto il perché?).
L'aiuto che dava la famiglia vecchio stile era ENORME rispetto ad oggi. (e noi siamo solo in 2, NIENTE Famiglia di nessun tipo che possa aiutarci)
Poi ti dimentichi che la nostra coppia è un "attimino" diversa da quelle "normali" a cui fai riferimento tu. Noi pratichiamo il "gioco" e, da soli o in compagnia, la nostra eccitazione si nutre di tempi e creatività...una sveltina non ci dice nulla, né a me né a mia moglie.
Abbiamo superato la fase "sessualità animale" da molti anni e la nostra eccitazione, inevitabilmente, scatta a livelli cerebralmente più complessi che il semplice "copulare".
Per quanto riguarda poi il fatto che la vita sia più densa di DOVERI che di DIRITTI, con me sfondi una porta aperta. Tanto per capirci, uno degli esempi che uso più spesso con quei giovani che credono che la vita sia fatta solo di diritti (le ferie, mangiare, l'auto, il cellulare etc etc) è: "Credi che un tumore ti chieda il permesso prima di colpirti?"
Mi capiscono al volo e rimangono senza risposta.
Io insegnerò CERTAMENTE a mia figlia che la vita è una continua lotta e che NULLA ci è DOVUTO. ma, ad un anno, certi processi filosofici temo proprio non sia ancora in grado di comprenderli e se, da una parte, fin da ora, non devo abituarla ad avere tutto ciò che pretende piangendo, non posso neppure ignorare i suoi VERI bisogni di piccolissimo essere umano e, l'affetto che percepirà ora (insieme ad una coerente disciplina genitoriale) formerà la sua FIDUCIA nei nostri confronti e le fornirà un'autostima (sentirsi AMATI irrobustisce l'autostima e la personalità) che le farà comodo nella vita facendola sentire debitamente e responsabilmente protetta dai suoi genitori.
Ora, però...eviterei volentieri di entrare così in profondità in argomenti che sono molto serii (pedagogia e filosofia della vita), temo che, per chi non è genitore, siano piuttosto tediosi. Mi sbaglio?
NOI FACCIAMO SESSO RIDENDO NON DERIDENDO