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Maschio

Ultimo Aggiornamento: 24/09/2012 15:14
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27/08/2009 23:32
 
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CAPITOLO 13
Raggiungemmo la loro villetta a Bussolengo. Fuori sul piazzale l’auto del mister . Parcheggiammo , sorrisi a Sabrina che ricambiò e ci avviammo verso l’ingresso principale della casa. Appena inserì le chiavi di casa, dall’altra parte della porta il mister disse :
- Ciao amore, bentornata! –
Ma la scena che gli si presentò davanti non era sicuramente quella che si immaginava. Quel giorno Sabrina indossava una camicetta bianca con una gonna nera che di poco superava il ginocchio. Aveva un intimo nero ben evidente sotto la camicetta e un paio di sandaletti neri tacco 12. Entrammo in casa mano nella mano, come due fidanzatini e lo guardammo.
- Ah ci sei anche tu Roberto! – esclamò stupito dalla mia presenza.
- Salve mister, problemi? – risposi.
- Eh , non so, sono confuso ora! – cominciò a sudare freddo.
- E perché amore? Forse non ti immaginavi della mia relazione con Roberto? – sentenziò Sabrina.
- Si, amore, avevo capito già da tempo! Avevo capito che avevi “ simpatizzato “ con lui. Ti avevo visto fuori dall’allenamento aspettarlo tre giorni fa e quello fu la conferma della vostra relazione. –
- Bene, mio caro mister, quindi nulla in contrario? – rimbalzai io.
- No, Roberto, penso che mia moglie se ti ha portato qua , ti ha raccontato della mia situazione. Io soffro d’impotenza, un problema che negli ultimi anni si è aggravato e quindi ho deciso che per un mio problema mia moglie non doveva smettere di fare ciò che ama, il sesso. – disse con tranquillità il mio povero allenatore.
- Caro, quando ti sento dire così, provo così tanta tenerezza – rise Sabrina – ma in fondo hai capito che se non avessi accettato che io potevo continuare a vivere, ad avere rapporti sessuali, a provare piacere, a godere come ogni donna dovrebbe, io ti avrei lasciato! –
- Si, lo so amore –
- Quindi non permetterti mai più di fare il marito romantico che per amore mi lascia scopare altri uomini, sei penoso! –
- Si, scusami amore – e chinò il capo.
Nel vedere quella scena, rimasi perplesso. Un uomo dal carattere come il suo, dall'eccellente carriera calcistica, ridotto come un essere inferiore dalla moglie. Come se l’impotenza avesse cancellato la sua dignità di essere umano. Agli occhi della moglie era così , ormai lo considerava un’amica nemmeno un’amico. Lo riteneva asessuato, un essere incapace di reazione. E lui confermava che la teoria della moglie fosse giusta.
- Quindi ora caro, vai in cucina e preparaci due aperitivi e poi non romperci più! – ordinò la moglie.
- Ok, tesoro, come vuoi te – e si precipitò in cucina per farci i due cocktail.
La guardai, era terribilmente sexy in quella situazione, me la sarei scopata immediatamente e selvaggiamente fregandomene dell’allenatore che avrebbe sicuramente origliato in cucina.
- Certo che l’hai addestrato proprio bene! – sorrisi mentre con una mano le accarezzavo da sotto la gonna la coscia destra.
- Te l’avevo detto! Ma non è sempre stato così, ho dovuto ridurlo così. All’inizio si ribellava il coglionazzo. Poi ha capito che o così oppure doveva urlare al mondo la sua impotenza visto che una donna che decide di andare con lui deve mettersi il cuore in pace – mi rispose Sabrina sbaciucchiandomi il lobo dell’orecchio.
- Si, capisco e quindi non sono il primo uomo che porti a casa in sua presenza? –
- No, ma sei il primo che vive nel suo ambiente, l’unica dignità che gli era rimasta, ma che oggi ha perso . Ormai non gli rimane nulla. Gli rimane solo l’accettare questa situazione e goderne. -
- Sicura che ne gode? –
- Oh si, all’inizio pensavo che non fosse un cuckold, ma poi vidi che pian piano quando raccontavo i miei racconti con altri uomini, la sua rabbia si trasformò prima in gelosia e poi finalmente in eccitazione. Ora vive in un continua stato di eccitazione causato dall’umiliazione che ogni giorno subisce. –
- Sei perfida Sabry! –
- Si, ora baciami tutta, voglio sentire le tue labbra sui miei capezzoli, voglio che li baci come un bambino succhia dalle mammelle ricche di latte della madre –
- Non vedo l’ora – e le strappai la camicia senza sbottonarla. Le guardai il seno e tolsi il reggiseno. Le sue poppe rimasero libere e iniziai una dolce danza di lingua sui suoi capezzoli turgidi.
- Si, Roberto, si continua , siiii!!!!!!!!!! – iniziò a gemere talmente la situazione la rendeva eccitata e vogliosa.
La guardai e ripresi a succhiarle il seno, le feci dei succhiotti gigantesci come segno di possessione in modo che il marito per qualche giorno avesse ricordato la situazione di quel tardo pomeriggio.
- I due prosecchi sono pronti – sentii dietro le mie spalle. Mi voltai ed era il mister vestito da maggiordomo con in mano due bicchieri di prosecco.
- Grazie caro, ora puoi sparire dalle palle così io e Roberto possiamo fare l’amore senza che nessuno ci disturbi? – lo fissò senza pietà Sabrina.
- Si, ok io vado – e mentre stava per sparire dal salotto, feci un fischio e si girò :
- Prima porta anche due salatini! – ordinai al mister – Che dopo aver fatto sesso mi viene fame! - .
Sabrina scoppiò a ridere mentre il mister tornava in cucina per prepararci gli stuzzichini per completare l'aperitivo.


( continua )
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